L’unghia incarnita è una condizione comune ma spesso sottovalutata che può provocare dolore intenso, infiammazione e, nei casi più gravi, infezione. Riconoscerne precocemente i sintomi è fondamentale per evitare complicazioni e affrontare il problema in modo mirato. Durante la visita podologica nel nostro centro medico vicino a Caselle, lo specialista analizza lo stato dell’unghia, la morfologia del piede e il grado di infiammazione per stabilire il trattamento più adatto.
In questo articolo firmato Centro Medico Allocco ti aiuteremo a capire come si manifesta questa problematica per riuscire ad agire tempestivamente e prevenire conseguenze più serie.
Come si forma un’unghia incarnita
L’unghia incarnita, o onicocriptosi, si verifica quando il margine dell’unghia penetra nella pelle circostante, generando irritazione e dolore. La causa può essere un taglio errato dell’unghia, l’uso di scarpe troppo strette, traumi ripetuti o una predisposizione anatomica dovuta alla forma del letto ungueale. In molti casi, la curvatura eccessiva dell’unghia spinge il bordo contro la pelle, innescando una risposta infiammatoria che peggiora progressivamente se non trattata.
Questa condizione può colpire qualsiasi dito, ma si manifesta più frequentemente all’alluce, dove la pressione esercitata dalle calzature favorisce l’incarnimento.
I sintomi iniziali dell’unghia incarnita
Il primo segnale da non ignorare è un dolore localizzato lungo il bordo dell’unghia, che tende ad aumentare quando si cammina o si indossano scarpe chiuse. In questa fase, la pelle intorno all’unghia appare arrossata e leggermente gonfia, segno dell’inizio dell’infiammazione.
Spesso si avverte anche una sensazione di fastidio costante, come se ci fosse un corpo estraneo nella zona interessata. Nonostante questi sintomi possano sembrare lievi, rappresentano un campanello d’allarme: intervenire subito con una visita podologica può evitare che la situazione evolva in infezione o suppurazione.
Sintomi avanzati dell’unghia incarnita: quando l’infiammazione peggiora
Se non trattata, l’unghia incarnita tende a peggiorare rapidamente. L’infiammazione si intensifica e compaiono gonfiore marcato, dolore pulsante e aumento della temperatura cutanea. Il contatto con la scarpa o la pressione diretta diventano particolarmente dolorosi, rendendo difficoltoso persino camminare.
In questa fase, può formarsi un piccolo rigonfiamento cutaneo, il cosiddetto tessuto di granulazione, che appare rosso vivo e talvolta sanguinante. È la risposta del corpo all’irritazione costante causata dal bordo dell’unghia. Nei casi più gravi, si può sviluppare pus o secrezione sierosa, segnale di infezione batterica. In tali situazioni, è necessario un intervento medico immediato per evitare che l’infezione si estenda ai tessuti circostanti.
Quando preoccuparsi: segnali di complicanze
Alcuni sintomi indicano che l’unghia incarnita è ormai in uno stadio avanzato e richiede un intervento specialistico urgente:
- dolore acuto e persistente anche a riposo;
- secrezione purulenta o presenza di sangue;
- gonfiore che si estende a tutta la falange;
- febbre o malessere generale nei casi infettivi;
- difficoltà a indossare calzature o camminare.
Le persone con diabete o problemi vascolari devono prestare particolare attenzione: anche un’infezione minima può evolvere rapidamente e compromettere la salute del piede. In questi pazienti, la visita podologica periodica è uno strumento di prevenzione indispensabile per evitare complicanze.
Diagnosi e valutazione specialistica
La diagnosi dell’unghia incarnita si basa principalmente sull’osservazione clinica. Il podologo o il dermatologo valuterà la profondità dell’incarnimento, la presenza di segni infettivi e lo stato generale della pelle del piede. In alcuni casi, possono essere prescritti esami batteriologici per identificare il microrganismo responsabile dell’infezione e stabilire il trattamento antibiotico più idoneo.
Durante la visita podologica, lo specialista può anche verificare la biomeccanica del piede per capire se la forma delle dita o il modo di camminare contribuiscono al problema. Questa valutazione globale consente di prevenire recidive, che sono molto comuni quando si interviene solo sui sintomi e non sulle cause.
Trattamento dei sintomi dell’unghia incarnita e prevenzione
Il trattamento varia in base alla gravità della condizione. Nei casi iniziali, può essere sufficiente un intervento conservativo: pulizia accurata, disinfezione locale e applicazione di pomate antibiotiche. Il podologo può sollevare delicatamente il bordo dell’unghia e posizionare un piccolo distanziatore per evitare che continui a penetrare nella pelle.
Quando l’infiammazione è più avanzata o l’unghia è deformata, può essere necessario un trattamento più specifico, come la rimozione parziale del bordo ungueale o la correzione della curvatura con tecniche ortonixiche. Nei casi gravi o recidivanti, si valuta l’opzione chirurgica, generalmente eseguita in anestesia locale, che risolve in modo definitivo il problema.
La prevenzione resta la strategia più efficace: tagliare le unghie dritte, evitare scarpe troppo strette e mantenere una corretta igiene del piede sono abitudini semplici ma essenziali. Le visite podologiche periodiche aiutano inoltre a individuare in tempo eventuali predisposizioni anatomiche.
Domande frequenti sui sintomi dell’unghia incarnita
L’unghia incarnita guarisce da sola?
Nelle fasi iniziali può migliorare, ma nella maggior parte dei casi serve un intervento podologico per evitare recidive o infezioni.
Posso tagliare da solo l’unghia incarnita?
È sconsigliato. Tagli errati possono peggiorare l’incarnimento e aumentare il rischio di infezione.
Quando devo andare dal podologo?
Alla comparsa dei primi sintomi come dolore, arrossamento o gonfiore. Un intervento precoce facilita la guarigione.
Come si riconosce un’infezione?
La presenza di pus, dolore acuto, calore locale e gonfiore marcato indica un processo infettivo in corso.
Cosa fare se ho il diabete e un’unghia incarnita?
Rivolgiti subito a un podologo o a un centro specializzato. Nei pazienti diabetici anche piccole lesioni possono evolvere rapidamente.
L’intervento chirurgico è doloroso?
No, viene eseguito in anestesia locale e consente un recupero rapido, con un rischio minimo di recidiva.
Dopo quanto tempo si può camminare normalmente?
Nella maggior parte dei casi dopo 24-48 ore, seguendo le indicazioni del medico.
Un approccio attento per la salute del piede
Capire e riconoscere i sintomi dell’unghia incarnita è il primo passo per prevenire dolore, infezioni e complicazioni più gravi. Affidarsi tempestivamente a una visita podologica consente di intervenire in modo mirato, evitando peggioramenti e garantendo un recupero rapido.
La cura dei piedi non è un dettaglio estetico, ma una parte essenziale del benessere generale: ascoltare i segnali del corpo e agire con consapevolezza è la scelta migliore per mantenere la salute e il comfort nel tempo.







